martedì 30 settembre 2014

MANIFESTO PER LA PREVENZIONE DEI DISASTRI FLUVIALI

 Manifesto sulla prevenzione dei disastri fluviali

Il 3 Maggio 2014 è stato un giorno tragico per la città di Senigallia, le forti piogge hanno provocato un’inondazione del fiume Misa che ha investito buona parte della città.
La protezione civile i vigili del fuoco e le forze dell’ordine si sono subito messe a lavoro e nell'immediato sono stati istituiti dei punti di raccolta per i cittadini rimasti privi di alloggio o in difficoltà.
Nei giorni successivi il presidente del consiglio Matteo Renzi e il presidente della regione Marche Gianmario Spacca hanno fatto visita alla città constatando quello che era successo e impegnandosi a riconoscere a Senigallia lo stato di emergenza.
Purtroppo è spiacevole ricordare tale evento ma è fondamentale in quanto i sempre più frequenti fenomeni di tale intensità, portano a una necessaria e maggiore attenzione e controllo del territorio in tutte le sue sfaccettature geologiche.
Tali richieste di maggiori controlli non sono frutto di presunzione in materia, ma nascono da un grande amore per la terra dove si vive.
È importante la precisa attuazione delle norme di salvaguardia dei fiumi e dei controlli sui loro cambiamenti, alla base per una miglior sicurezza cittadina vedi legge regionale n.13 del 17 giugno 2013 e legge regionale n. 31 del 12 novembre 2012.
E comunque necessario comprendere che si può affrontare il dissesto idrogeologico concettualmente in due fasi distinte: la prevenzione e le disposizioni cautelari.
I metodi di prevenzioni possono essere:

Prevenzione:
- Contratto di fiume. Un pratica che ha avuto inizio nei primi anni ’80 in Francia è il “contratto di fiume” protocollo giuridico per la rigenerazione ambientale del bacino idrografico di un corso d'acqua, dove permette di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale. Questi contratti di fiume possono servire a creare una rete complessa di autori locali pubblici e privati che sono responsabili, direttamente o indirettamente, del destino dei fiumi.
- Progetti che assicurano una periodica pulizia e osservazione del fiume. Progetti come quello avviato dal comune di Senigallia, nella zona di Bettolelle, per la creazione di una piccola centrale idroelettrica sul fiume Misa, avrebbe un significativo impatto sulla salvaguardia e osservazione del fiume.
- Danno umano. Abusivismo edilizio, estrazione illegale di inerti, disboscamento indiscriminato, cementificazione selvaggia, agricoltura intensiva: sono tutti fattori che contribuiscono in maniera determinante a sconvolgere l’equilibrio idrogeologico del territorio. Un territorio estremamente fragile, in cui semplici temporali provocano continui allagamenti e disagi per la popolazione. Le cause vanno ricercate soprattutto nella pesante urbanizzazione e nella speculazione edilizia: fenomeni che sarebbe un errore considerare legati solo al passato. Occorre operare un attenta pianificazione del territorio, osservando anche lo storicità degli eventi calamitosi, per modificare gli attuali piani regolatori.

Disposizioni cautelari
- Buona comunicazione. Ulteriore aiuto può arrivare con delle forme di crowdsourcing basate sulla collaborazione partecipativa di utenti sparsi ovunque nel territorio, che riescano a monitorizzare il fiume e tempestivamente avvertire, attraverso la rete e i social media, sulle condizioni del corso d'acqua.
- Bacini d’espansione. Creare opere idrauliche che vengono realizzate per ridurre la portata durante le piene di un corso d'acqua tramite lo stoccaggio temporaneo di parte del volume dell'onda di piena.




Giovani Democratici Senigallia

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