lunedì 8 dicembre 2014

#factory365

Il Partito Democratico è in questo momento l’asse portante della democrazia italiana. La nostra generazione, nell’attività politica di tutti i giorni, parte da questa convinzione. Non era scontato che
questo accadesse in una fase così complicata per la vita del nostro Paese. L’esito delle scorse elezioni politiche, l’emergere di forze populiste e antieuropee, il rischio del ritorno di forze razziste e di
estrema destra, la lunga crisi di un centrodestra ormai orfano di Berlusconi: tutti fattori rilevanti che segnalano una ridefinizione complessiva del campo in cui si muove la classe dirigente italiana.
Peraltro, questa ridefinizione tocca ogni settore della nostra società: rendite di posizione e corporativismi di ogni genere sembrano venire progressivamente meno di fronte ad una devastante crisi economica ed a un conseguente mutamento dei bisogni, delle necessità, delle aspirazioni della cittadinanza diffusa, sempre più impaurita e scoraggiata in un Paese che sembra non entrare in una
nuova stagione di sviluppo. In questo quadro il PD emerge come l’unica forza di governo credibile: lo straordinario risultato del 40% alle elezioni europee, non è la causa, bensì l’effetto di questo processo.

Allo stesso tempo una caratteristica irrinunciabile del Partito Democratico consiste nella grande ricchezza di tradizioni politiche presenti al suo interno. Questo pluralismo, coniugato con un necessario rinnovamento della politica italiana, è alla radice dell’originalità del PD, un partito vivace ed autentico, capace di superare le diverse crisi passate dal nostro Paese. Insomma, a rimanere in piedi in una tale confusione è proprio quella forza nata nel campo del centrosinistra per quei giovani che avranno vent’anni nel 2020.

Siamo nel 2014, ed i ragazzi che avranno vent’anni nel 2020 hanno preso la prima tessera dei GD.
La nostra generazione è costituita dai nativi del PD, quel soggetto politico che sembra essere il principale depositario dei sogni, delle speranze, dei progetti di un Paese intero. In questo senso il PD è il partito della nazione: quella forza che si assume la responsabilità della guida dei processi del Paese e lo fa uscire dalla crisi in cui si trova.

È per queste considerazioni che viviamo con una certa preoccupazione il carattere del dibattito interno al Partito Democratico, facendo molta fatica a seguirlo, comprenderlo, parteciparvi.

È questa difficoltà all’origine della nostra insofferenza e delle nostre posizioni.

La discussione è stata offuscata da continue dichiarazioni polemiche, da accuse reciproche di “intelligenza con il nemico”, dal sospetto che si alimentino alternative politiche parallele al Partito
Democratico, divenendo sempre più incomprensibile agli occhi dei tanti che vedono nel PD una speranza per il loro futuro.

Vogliamo essere ben chiari: il nostro non è un semplice richiamo alla sua unità.
Siamo del tutto consapevoli che, come abbiamo già scritto, il PD è costituito da più anime e da tradizioni diverse, e pensiamo che sia del tutto legittimo che quelle stesse anime si organizzino e si esprimano, facendo vivere il dibattito pubblico.
Denunciamo però la scarsa ricerca e il mancato esercizio di quell’attività di incontro e sintesi delle sue tante culture, intelligenze, sensibilità che lo animano: non svolgere questa funzione rende il partito intero più fragile e più permeabile ad interessi esterni, mentre servirebbe la capacità di coniugare la necessaria unità nelle scelte ad una funzionante democrazia interna, rispettosa
delle opinioni di tutti.

I GIOVANI DEMOCRATICI VOGLIONO AIUTARE IL PD AD INTERPRETARE QUESTO RUOLO.
Siamo una grande organizzazione, forte di punti di vista differenti, presente in tutti i territori del Paese e con l’ambizione di cambiare se stessa per stare al passo con le nuove sfide che abbiamo di fronte. Riteniamo che, da una parte, il Partito Democratico abbia bisogno di nutrirsi delle idee e dei sogni di una nuova generazione, e, dall’altra, che sia imprescindibile una discussione vera ed aperta.

Per queste ragioni chiamiamo a raccolta le energie che vogliono contribuire alla proposta del PD: quel popolo largo fatto di lavoratori, studenti, intellettuali, militanti e dirigenti, che, magari
silenziosamente, credono nel suo progetto e vorrebbero portare un contributo in più.
Vogliamo che quella ricchezza di idee, quella originalità di culture diverse, abbia, in una nuova forma, come luogo di incontro il Partito Democratico: solo così infatti potremo dare vita ad un esperimento originale, vero, in grado di mescolare ciò che veramente serve al PD
ed al suo governo.

Questo è il nostro obiettivo: mettere in circolo le idee, farle confrontare, sperimentare nuove forme di discussione anche all’interno del Partito Democratico, e non solamente nelle organizzazioni di corrente. Questo vuole essere il contributo alla radice del nostro impegno: chiedere al PD di svolgere bene il suo ruolo di asse portante della democrazia italiana e ricordargli di essere una
grande comunità.

Una comunità di cui il Paese ha maledettamente bisogno.

7- 8 DICEMBRE 2014
PIAZZA ORAZIO GIUSTINIANI
ROMA

#factory365 #stacce


martedì 2 dicembre 2014

VADEMECUM DELLA DEMOCRAZIA

La democrazia è il potere di un popolo informato. Con queste parole Alexis de Tocqueville nel XIX ci esponeva la sua idea di democrazia e proprio di democrazia si discuterà il prossimo venerdì 5 dicembre presso la sede del PD di via Cherubini alle ore 21.00 con un giovane ma affermatissimo ospite, Luca Alici professore universitario di Filosofia presso l’Università degli Studi di Perugia, introdurrà Mauro Pierfederici.
L’idea è di fare un piccolo excursus storico della democrazia per riflettere sulla sua forma attuale e come essa coinvolge oggi i cittadini. In molti dei recenti conflitti si è combattuto per gli ideali di democrazia e di libertà, dalla rivoluzione francese alle primavere arabe, oggi per lo meno nel nostro paese fa già parte del bagaglio culturale di ognuno, eppure recentemente con l’arrivo di internet e dei social network si è creduto che la democrazia potesse trasformarsi in qualcosa di più diretto e istantaneo. La stessa democrazia però ha bisogno di partecipazione e di informazione, perché ogni cittadino ha diritto e il bisogno naturale di occuparsi della “res pubblica”, infatti è il cittadino il protagonista della democrazia, non può rimanere estraneo alle sue responsabilità in quanto non deve essere un soggetto passivo, una scatola che si può riemprire di nozioni senza adottare uno spirito critico.
È importante per il cittadino tornare ad essere convinto e consapevole dei suoi diritti e doveri, dei valori, della responsabilità politica e della tolleranza, sono questi con molti altri termini e concetti cui si parlerà in maniera fresca e trasparente senza considerarla come una lezione, ma un semplice scambio di idee e pensieri.
                                                                                           

Boris Diotalevi
Coordinatore GD Senigallia