Le Primarie sono state una sfida. Una sfida che il PD ha
vinto mettendosi in gioco e rinnovandosi.
Attraverso le Primarie per i parlamentari entrerà alla Camera e al Senato circa un 50% di nuovi onorevoli e senatori, tra cui un 40% di donne. Un obiettivo che il
Partito Democratico ha raggiunto tramite il voto degli elettori di
centrosinistra, sia per la scelta del candidato Premier, sia per la scelta dei
candidati al Parlamento che, nonostante l’attuale legge elettorale,
rappresenteranno il proprio territorio di provenienza ( solo il 10% dei candidati
è in quota PD nazionale).Gli altri partiti hanno provato a seguirci, ma si sono
arenati nella spiaggia della democrazia, fallendo.
L’Italia deve puntare nell’istruzione e nella ricerca,
elementi necessari per lo sviluppo culturale e lavorativo di queste e delle
nuove generazioni. Questi punti sono nel programma del PD assieme alla green
economy e allo sviluppo del settore agricolo, che rappresentano due ambiti in
cui l’Italia dovrebbe investire per creare nuovi posti di lavoro e far
ripartire l’economia del nostro paese.
Non possiamo parlare di economia senza interessarci di
Europa e non possiamo parlare di Europa senza citare i progetti Leonardo ed
Erasmus, che proiettano noi studenti verso una realtà internazionale di fusione
culturale. Oltre i vincoli che legano l’Italia, come gli altri paesi comunitari
alle norme di Bruxelles, l’Europa deve essere vista come bacino di opportunità
e di sicurezza per la nostra economia nazionale e per la formazione del cittadino
europeo. Gli Stati Uniti d’Europa restano un obiettivo lontano ma meta di un
percorso già iniziato.
Votare PD significa credere che un Italia migliore esiste.
Che un Paese normale è possibile. Significa ridare alla nostra nazione la
dignità internazionale che merita e che ha perso in questi anni. Scegliere il
Partito Democratico vuol dire andare oltre i vuoti slogan populisti e lavorare
assieme per il Bene Comune.
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